Amare è anche saper dire di no

Amare è anche saper dire di no

AMARE UN CANE


Da tanto tempo questo articolo è “nella penna” ma non riuscivo mai a svilupparlo perché qui si corre sul filo del rasoio… è un attimo venire travisati.

La svolta me l’ha data una ragazza questa sera al mio centro, praticamente è come se l’articolo lo scrivesse lei.

Stavamo facendo una lezione collettiva (8 cani in campo) quando a un certo punto questa ragazza si è isolata e l’abbiamo vista cominciare a piangere; la sua frustrazione, la sua demoralizzazione derivava dal fatto che la sua cagna non le obbedisce, fa un po’ quello che vuole.

Ora, se lei si fosse abbattuta perché il cane non fa quello che vuole lei, non sarebbe amore ma delusione per se stessi… No, lei piangeva perché ha capito che l’obbedienza del proprio cane non è schiavismo ma condizione assolutamente necessaria perché possa vivere felicemente e senza pericoli!

Troppo facile scaricarsi di tutto, concedere qualsiasi cosa al peloso pur di farlo star tranquillo e che “dia pace” anche a noi. Ma poi? Legate la sopravvivenza del cane alla speranza che il guinzaglio non scivoli mai di mano, che non si rompa, che non trovi il cancello aperto?

Questo non è amore, è non assumersi responsabilità, “rubare” al cane solo i momenti piacevoli sperando di non dover mai piangere perché non ci ha obbedito ed è morto sotto un’auto o nelle altre mille “trappole” che la “civilizzazione” ha portato con sé.

Ma perché è diventato così difficile imporsi quando serve? Quando questa imposizione serve a salvaguardare la vita dell’animale?

Il “metodo gentile…” mi viene da ridere! Macchè metodo gentile, va benissimo il “metodo” che si è sempre usato, basta togliere la violenza, quella sì, è sempre deprecabile!

Una cosa credo che nessuno possa contestare: tanti cani rincitrulliti, problematici come negli ultimi anni non se ne erano mai visti (anche bambini) quindi non viene il sospetto che magari si sta esagerando, ci sia qualcosa di sbagliato?

Un buon professionista non viene pagato per dar ragione o per fare “il simpatico” ma per responsabilizzare, insegnare a cautelare la vita dell’amico peloso nella giungla in cui lo costringiamo a vivere!

Buon cane a tutti (spero)

Giancarlo